Page 21 - La Santità delle cose quotidiane
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Il servo di Dio nel tipico atteggiamento assorto che ha quando
                                     prega.


                                                   UN UOMO DI DIO




                                                    Tutti quelli che l'hanno conosciuto so-
                                                   no concordi nell'affermare che la vita di
                                                   padre Raimondo è sempre stata proiettata
                                                   a compiere costantemente la volontà di
                                                   Dio, alla ricerca assidua di una santità vo-
                                                   luta, ma costruita giorno dopo giorno, ora
                                     Mortificazione   dopo ora, nella eroicità del quotidiano,
                                     e umiltà.     alimentata da una continua unione  con
                                                   Gesù, nella preghiera eucaristica prolun-
                                                   gata e fervorosa, in una costante mortifi-
                                                   cazione, in un atteggiamento di profonda
                                                   umiltà.
                                                     Questo mediante un impegno ininter-
                                                   rotto, una  forza  di volontà incredibile,
                                                   sulla necessità o,  meglio ancora, sul
                                                   desiderio impellente di  un continuo
                                                   contatto con Dio, di adorazione estatica.
                                                   "La preghiera  —  testimoniò il sacerdote
                                                   ex-allievo mons. Angelo Monaro — era il
                                                   suo respiro, il suo riposo, la sua vita, la
                                                   sua gioia".
                                                    Il suo biografo e figlio spirituale mons.
                                                   Agostino  Bonivento  (1935-1991) così
                                                   scrisse:
                                                     "Alla gente del  suo  tempo non sfuggì
                                                   questa singolare presenza di prete; in chi
                                                   l'avvicinava  dava la chiara sensazione
                                                   che il suo sorriso composto e trasparen-
                                                   te, le sue parole parche e sapienti, la sua
                                                   serenità, la sua comprensione, il suo pun-
                                                   tuale  impegno nel  lavoro e nel servizio
                                                   ministeriale  rimandassero ad un  Altro,
                                                   col quale era in costante dialogo".
                                                    Fa riscontro il prof. Sergio Ravagnan:
                                                   "Appare  un protagonista  delle cose sem-
                                                   plici, quotidiane, che ha saputo coniuga-
                                                   re vita attiva e contemplativa,  che  ha
                                                   guardato agli umili con gli occhi dei pic-
                                                    coli. Insomma il contrario dell'evento ec-
                                                   cezionale, un antieroe della santità".
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