Page 3 - NOTIZIARIO INFORMAZIONE RELIGIOSA ANNO XX N.1 2018
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editoriale                                               mons. Alfredo Pietro Mozzato




                      SAN FILIPPO ALLEGRO PERCHÉ UMILE

       La virtù principale per san Filippo                     Non tollerava di essere reputato e
       fu l’umiltà. Tra i tanti aneddoti, si                   venerato  come  santo,  tanto  che
       racconta che ai suoi tempi c’era                        ad una donna devota che ebbe la
       una  religiosa  che  godeva  di                         cattiva idea di dirgli:” Padre, vorrei
       grande notorietà, poiché si diceva                      qualcosa  del  vostro  per  devo-
       avesse  estasi  e  rivelazioni.  Un                     zione,  perché  so  che  siete  un
       giorno  il  Papa  mandò  proprio                        santo”, le si rivolse inferocito repli-
       Filippo a verificare la santità della                   candole: “Vatti con Dio, che sono
       suora  che  si  trovava  in  un  con-                   un diavolo e non un santo”. Così
       vento nei pressi di Roma. Mentre                        rifuggiva  ogni  manifestazione
       Filippo  era  in  cammino,  un  vio-                    esteriore di ossequio: doveva es-
       lento  temporale  trasformò  in                         sere una bella scena quando en-
       fango la strada, così che il santo                      trando in chiesa  davanti a chi gli
       arrivò  a  destinazione  conciato                       toccava  le  vesti  o  voleva  tratte-
       male e con le scarpe tutte lorde.  Roma, chiesa della Vallicella:  nerlo baciandogli le mani sfuggiva
                                     cappella di San Filippo Neri.
       Quando giunse al cospetto della                         rapidamente, ora tirando ai devoti
       suora,  a  mani  giunte  e  in                          uno  scappellotto,  ora  colpendoli
       un’espressione ieratica, Filippo si sedette e, stese  con il manicotto. Come tanti altri santi, san Filippo
       le gambe, disse: “Toglietemi le scarpe!”. Indignata  conosceva il segreto della sua spiritualità: secre-
       per  il  trattamento,  la  suora  restò  ferma  e  lo  tum meum mihi, il mio segreto è mio.
       guardò, ma il santo non aggiunse altro: riprese il
       mantello e tornò a Roma a riferire al Papa che, se-
       condo lui, una persona che non ha l’umiltà di met-
       tersi al servizio di chi ha bisogno, non può essere
       una santa. Per conseguire l’umiltà è necessario,
       ripeteva spesso il santo: spernere mundum, sper-
       nere se ipsum et spernere se sperni, cioè disprez-
       zare il mondo, disprezzare se stesso, disprezzare
       di essere disprezzato.  Per tutta la vita san Filippo
       praticò questa virtù e la possedette in  grado tale
       da riuscire incomprensibile ad una mentalità co-
       mune. Non solo riteneva, come disse spesso, di
       essere il più grande peccatore del mondo (giac-
       ché giudicava le proprie colpe non da quello che
       aveva commesso, ma da quello che non aveva
       compiuto con la straordinaria grazia ricevuta da
       Dio), ma ripeteva nelle gravi malattie che lo tribo-
       larono tante volte: “Se Dio mi dà sanità voglio mu-
       tar vita e cominciare a far bene” o affermava che il  Venezia,    Galleria dell’Accademia:
                                                        Madonna col Bambino appaiono a
       Signore  gli  mandava  quei  mali  per  convertirlo.  San Filippo Neri di G.B. Tiepolo1728

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