Page 8 - NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE RELIGIOSA ANNO XXVI N.1/2 - 2024
P. 8

speciale
       Omelia del vescovo di Chioggia                                Giampaolo Dianin

























        2. «Venite a me», ci dice Gesù questa sera e per  di Gesù? Che subito aggiunge: «Il mio giogo è
       ben due volte in pochi versetti risuona la parola “ri-  dolce e il mio carico leggero». Dobbiamo capire
       storo”, quel ristoro che anche padre Raimondo ha  il contesto. Per molti ebrei una delle pesantezze
       cercato per i suoi ragazzi.  Il Signore ci regala risto-  erano le mille prescrizioni della legge. Per esse-
       ro e spero che sia capitato tante volte che questo  re dei buoni ebrei c’erano più di 600 regole da
       ristoro l’abbiamo sperimentato. Nella preghiera,  osservare. E molti si sentivano stanchi e oppres-
       nell’affidarci a lui, nel sentire che lui conosce tutto  si anche per questo, timorosi che Dio poi li casti-
       di noi e ci è accanto.  A volte anche solo entrare  gasse se non osservavano tutto.  Dolce e legge-
       in chiesa, sostare qualche minuto, accendere una  ro, dice Gesù, perché tutta la legge di Gesù alla
       candela, fare una preghiera, piccoli ristori dell’ani-  fine si concentra nel precetto dell’amore. Legge-
       ma che non ci tolgono stanchezza e oppressione,   ro perché prima delle cose da fare Gesù ci porta
       ma ci aiutano, ci sostengono. Ascoltare la Parola e   la bella notizia che noi siamo salvati e amati da
       celebrare l’Eucaristia: regali che il Signore ci fa per   Dio. Leggero perché Gesù non comanda e poi
       la nostra stanchezza e oppressione.       abbandona, ma ci segue, ci accompagna, ci per-
       3. «Prendete il mio giogo sopra di voi». Il giogo si   dona. Leggero perché lui è accanto a noi.
       metteva sopra i buoi e il peso veniva di-
       viso tra loro due. Erano gli animali e gli
       schiavi che portavano il giogo.  Il giogo
       rappresenta bene la stanchezza e l’op-
       pressione. Gesù ci dice che il nostro gio-
       go è anche il suo giogo. La nostra fatica è
       la sua e lui lo condivide con noi. Non ce
       lo toglie il giogo ma lo porta con noi. Ma
       poi ci chiede di portare il suo giogo, ma
       come? Non basta il mio? “Io sono con-
       tento che il Signore porti con me il mio
       giogo, ma se poi io devo portare il suo
       allora è proprio dura?”.  Qual è il giogo

                                                                                                                                            - 9 -
                                              - 8 -                                                                                         - 9 -
   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13