Page 9 - NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE RELIGIOSA ANNO XXIV N. 1 - 20222
P. 9

speciale
       Canonizzazione di San Filippo Neri                 di P. Gontrano Tesserin d.O.


       duto (1847) il Santo è presentato come model-
       lo di vita virtuosa e insieme allegra. Don Bosco
       conosceva  anche i “Ricordi” di san Filippo alla
       gioventù; infatti a più riprese si appellò all’au-
       torità del Santo per sostenere la frequenza sa-
       cramentale e una visione gaudiosa della vita
       spirituale. Nel foglietto consegnato ai giovani il
       31 dicembre 1849, a conclusione degli eserci-
       zi spirituali, viene citata l’esortazione di Filippo
       “a confessarsi ogni otto giorni e a comunicarsi
       anche più spesso secondo gli avvisi del con-  Filippo Neri ai suoi giovani: Quando è tempo,
       fessore”.                                 correte, saltate, divertitevi pure finché volete,
       Nel Regolamento per le Case (1877) si legge:   ma per carità non fate peccati”; un’esortazione
       “Non abbracciate mai alcuna divozione se non   poi tradotta in norma pedagogica nello scritto
       con licenza del vostro Confessore, e ricorda-  sul Sistema preventivo (1877): “Si dia ampia
       tevi di quanto diceva S. Filippo Neri a’ suoi figli:   facoltà di saltare, correre, schiamazzare a pia-
       Non vi caricate di troppe divozioni, ma siate   cimento. La ginnastica, la musica, la declama-
       perseveranti in quelle che avete preso”.   zione, il teatrino, le passeggiate sono mezzi
       Don Bonetti annota nella sua cronaca che   efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare
       Don Bosco ripeteva “sovente quel detto di S.   alla  moralità  ed  alla  sanità. Si  badi  soltanto
                                                 che la materia del trattenimento, le persone
                                                 che intervengono, i discorsi che hanno luogo
                                                 non  siano  biasimevoli. Fate  tutto  quello  che
                                                 volete, diceva il grande amico della gioventù
                                                 S. Filippo Neri, a me basta che non facciate
                                                 peccati”.
                                                 Quando Don Bosco presentava a un pubblico
                                                 più vasto la figura del santo fiorentino, come
                                                 nella Storia ecclesiastica, tendeva a mettere in
                                                 evidenza non tanto i carismi straordinari quan-
                                                 to la carità fattiva, l’ardore pastorale e il meto-
                                                 do educativo. Lo sentiva particolarmente sti-
                                                 molante come modello del clero e del laicato
                                                 cattolico, perché vedeva in lui uno dei campio-
                                                 ni della Riforma cattolica che aveva cooperato
                                                 efficacemente, col suo “vivo zelo apostolico”,
                                                 con la sua “fatica e santità”, a rimarginare “le
                                                 piaghe fatte dagli eretici alla Chiesa”, ridonan-
                                                 dole “il fervore de’ primitivi tempi”.
                                                 Il panegirico offre a Don Bosco l’occasione per

                                              - 9 -
                                              - 9 -
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14